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Gennaro Cosentino, giornalista della Rai, è nato il 21 agosto 1960 ad
Aieta, un paese della provincia di Cosenza al confine tra Calabria e
Basilicata. Sposato, ha un figlio e vive a Cosenza. Appena diciassettenne comincia la collaborazione a quotidiani e periodici, avviando, così, un’attività che diventerà professione dopo la laurea in Scienze Politiche, conseguita presso l’Università di Messina e dopo l’esame di abilitazione seguito ad una parentesi lavorativa presso la pubblica amministrazione, che chiude volontariamente per assecondare la passione per il giornalismo, pur essendo risultato primo assoluto in un concorso per la carriera
direttiva. Arriva alla Rai dopo un lungo periodo di precariato e dopo una vasta esperienza nelle televisioni private e nella carta stampata. Tra il 1990 e il 2002 pubblica una decina di libri, a cominciare da Calabria ri-flessa, a cui seguirà I primi dell’ultima (un profilo di personaggi col metodo dell’intervista).
I
primi significativi riconoscimenti arrivano con Mucho
Gusto - viaggio di un giornalista nell’Uruguay del corazón (un
racconto sui calabresi nel mondo che ha avuto successo in Italia ed in
Sud America ed è stato adottano per anni nelle scuole), poi L’articolo
di giornale (manuale per il giornalismo); I rifugi dell’anima-Luoghi di culto nel Parco del Pollino;
Sapori e Memoria- Cibo, letteratura, tradizioni, cultura alimentare in
Calabria. Appassionato di glottologia, ha collaborato ad alcune
opere del celebre filologo tedesco Gerhard Rholfs. Ma è con la
pubblicazione de “La voci lu cori” che si fa conoscere come poeta
dialettale e studioso di lingua e tradizioni popolari e, con una silloge
omonima, risulta vincitore del primo Concorso Nazionale “Figlinepoesia”.
Nel corso degli anni gli vengono conferiti alcuni riconoscimenti tra cui
il Premio “Omaggio alla Cultura” 1998 e il “Cilea” nel 2001 per
la saggistica, successivamente il Premio Solidarietà per i servizi su
temi sociali e il Città di Scalea per il giornalismo.
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